martedì 15 ottobre 2013

La sintonia del ritmo

Un problema per chi corre in compagnia è la sincronizzazione del ritmo.
Riuscire a coordinare il proprio passo con quello del compagno di corsa non è cosa di poco conto. Non parliamo infatti di Giano, un dio con due teste, due bocche che respirano e un corpo unico, ma di due persone distinte, con due motori cardiaci che pompano alla propria maniera, muscoli, scheletri con la propria storia e diversa capacità di assorbire urti e rimbalzi.
Può capitare che uno dei due nella fase iniziale dell'allenamento sia già pronto per una marcia brillante. Lo si capisce subito dal viso rilassato, il sorriso aperto, la schiena eretta, il passo elastico e leggero, i muscoli dei polpacci guizzanti che scalpitano per essere messi alla prova.
Al contrario il compagno potrebbe avere bisogno di più tempo per scaldarsi.
La sua andatura è tutt'altro che fluida, i muscoli sono ancora rigidi e caparbiamente ritratti e il fiato non parliamone! Non solo non si spezza, ma potrebbe diventare asmatico per tutta la durata dell'allenamento!
Inizia così il primo quarto d'ora di corsa durante la quale uno dei due compagni cerca di mantenere il proprio ritmo brillante, e l'altro si sforza coraggiosamente di stargli dietro.
Dopodiché, macinati diversi chilometri, finalmente il corridore che al principio era rigido come un manico di scopa sente il respiro regolarizzarsi, i muscoli sciogliersi e la tensione lasciare spazio ad una quasi piacevole sensazione di libertà. 
Osa addirittura aumentare il passo e sente che le gambe lo assecondano. 
E' felice, la strada è inghiottita dai piedi che ritmici battono l'asfalto senza costrizione alcuna. Ma ecco che il compagno lo richiama all'ordine, ora è lui ad essere provato, ha perso lo smalto. L'energia iniziale è scemata e il suo corpo chiede di rallentare, di recuperare e così il ritmo di entrambi diventa più pacato.
La corsa prosegue con questo alternarsi di stati di sprint e stanchezza che non combaciano quasi mai per i due amici.
Terminato il percorso sono entrambi esausti, ma soddisfatti, l'allenamento è concluso e sono vivi.
Basta questo per darsi appuntamento per la prossima uscita che sarà ancora alla ricerca della sintonia di un ritmo che prima o poi si spera di raggiungere....per il bene di entrambi.

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