sabato 19 ottobre 2013

Il nastro dei pensieri



Sai, puoi correre per chilometri e chilometri, cercare panorami diversi, campagne colorate, vitigni ricchi di uva da cogliere, laghi, cieli tersi o tempestosi, puoi rifugiarti nel silenzio di un bosco o farti accarezzare dal vento dell'autunno nascosto da campi di alto granoturco, ma i tuoi pensieri corrono alla stessa velocità e non si lasciano superare.
Si accovacciano tra lembi di nuvole e trasmettono davanti la tua strada un filmato ripetitivo, ossessivo e se cambi tragitto, o direzione, quelle immagini continuano a scorrerti davanti gli occhi.

I pensieri sono potenti, hanno una carica elettrica, si montano come la panna e ciò che frulla è dentro di te: sono i tuoi ricordi, i timori per ciò che sarà e di ciò che non potrà essere, di quello che è perso e di quello che è da prendere.
I pensieri sono la nostalgia per le stelle che oggi brillano ma non esistono più, il desiderio di rocce su cime alte che toccano il cielo più puro, ma pericolose da scalare.
I pensieri sono l'argento ed il piombo.

Il film inizia e non ha mai fine, è un nastro che si srotola con l'aiuto del vento e la complicità delle nuvole. Non è correndo più forte che potrai sottrarti a quel montaggio infinito, ma dimenticando te stesso. 
Perdendoti nella terra che stai percorrendo, negli aironi che si librano con la leggerezza di angeli bianchi, negli alberi che si spogliano nudi per accogliere la brina dell'inverno, nel sole che squarcia la notte. 

Il nastro può scorrere ma tu guarda altrove con gli occhi prestati dalla vita che ti circonda e ti attraversa, supera i pensieri e vinci la tua gara.

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