mercoledì 23 aprile 2014

Il rumore assordante della salita



Si spalanca sopra le nostre teste un cielo di nuvole bianche, il sentiero si ramifica in lingue di viottoli che si dipartono in tornanti che conducono in cima alla collina.
L'aria è una carezza ruvida sul viso, che increspa la pelle e fa girare la testa. 
Sono concentrata in un movimento dinamico di spinta: condurre le gambe in avanti e su in alto, cercando nei muscoli una fluidità priva di sforzo. Uomini e donne mi incrociano e altri mi superano, passano accanto come colori sfocati che transitano brevemente nel mio campo visivo. Corrono con le loro magliette bagnate di sudore, apparentemente senza avvertire fatica.
I miei muscoli si contraggono dolorosamente, la salita fa un rumore assordante: è il mio respiro che non si calma, è affrettato, troppo e mi rimbomba nel cuore e nelle orecchie. Le mie braccia dondolando, mi aiutano ad affrontare l'ultima pendenza. Si ricomincia poi da capo, discesa, ripida veloce e di nuovo salita in alto, lentamente e inesorabilmente, poi di nuovo giù e quindi l'ultima corsa verso la cima.

Le guance sono accese e il cuore riprende il battito normale, l'imbrunire della sera scende malinconicamente nel parco e con esso il momento di tornare a casa.  

lunedì 14 aprile 2014

Lampi di giallo


Le onde del vento si propagano come note sull'erba verde fino a raggiungere il colore intenso dei campi di colza lucenti. Sembra una lingua che si distende nell’orizzonte tingendo di giallo il confine che separa la terra dal turchese del cielo. E’ dolce il profumo dei biancospini dietro di noi, alti grovigli punteggiati di piccole girandole candide. Intorno lampi di giallo: fiori, sole, campi. Io e te. Insieme, il mio fiato nel tuo fiato, il tuo passo nel mio passo, silenzi carichi di sensazioni che fluttuano come una corrente invisibile tra di noi. Seguo le tue spalle ondeggiare, poi ti volti e sorridi, sincero, sicuro e sereno. Ti amo. E' una certezza che si tuffa ogni giorno nel cuore, un lampo di giallo nel verde. Ti amo, anche se non c’è poesia negli occhi che ci scrutano. Siamo noi la melodia, il poema, la sceneggiatura dei nostri sentimenti, la sfumatura inattesa di colore che rende unico il nostro amore.