martedì 25 ottobre 2016

Autunno



Tra le foglie, ora girandole rosse sbatacchiate dal vento, ora tappeti morbidi di soffice giallo, corro percependo l'aria della pioggia autunnale. Gocce lievi e fresche provenienti da un cielo severo e pallido cadono sul mio respiro che si fa via via più umido e profondo. E la mia corsa solitaria trova un abbraccio nell'ambiente che a cui vado incontro che placidamente nella catena degli istanti si tramuta, come scatti fotografici in successione. Accolgo la calma tra i miei passi e quel gioco tranquillo di respiro e movimento mi culla dolcemente lasciando libera la mente di nuotare nel silenzio. 

giovedì 4 agosto 2016

Frammenti di alba

Uscire di casa all'alba, con la testa intorpidita e ovattata da un sonno che non è stato del tutto abbandonato e scontrarsi inaspettatamente con la fresca aria della notte che cede al giorno. Sentire in un istante il respiro farsi più ampio e la mente più lucida. Osservare il cielo e, oltre i palazzi che si stagliano come giganti grigi, l'orizzonte. Al di là del cemento verticale e orizzontale c'è una distesa di colori che allungano le nuvole, con tinte rosa, fucsia, argento e celeste. E ancora più in là sul marciapiede, lungo una linea del tram, una persona corre lentamente come se volesse saggiare il tempo. E' un ombra solitaria dipinta d'argento. Chissà se i suoi pensieri corrono lungo quelle stesse strisce di colori disordinate che dipingono l'alba? Chissà se il suo cuore è sospeso in quel sole nascente? Se anche lui come me avrebbe voluto dilatare i secondi e assaporare l'odore, la tinta e la freschezza di quegli attimi che anticipano il giorno. E poi riprendere il cammino, il tempo e accettare che i minuti cancellino i colori nascondendo nella piena luce i frammenti di poesia che l'alba ha impresso nel cuore e iniziare un nuovo giorno.

venerdì 15 gennaio 2016

Nell'alba di corsa



Oggi il sole è sorto in un'infuocata esplosione di rosa che ha sfibrato la notte di sfumature violacee. Un messaggio potente di esortazione a vivere.
Ha avuto inizio così la mia corsa respirando l'alba, il freddo, l'odore dell'asfalto, ascoltando i primi motori delle auto, guardando i volti stanchi, seri o inespressivi delle poche persone che sono entrate per fugaci istanti nel mio campo visivo. Avanzando falcata dopo falcata, ho attraversato l'umidità della campagna, ascoltando i corvi gracchiare, notando i lampioni spegnersi e i miei pensieri colmare il silenzio. Ho visto un uomo correre dall'altra parte della strada con lo sguardo basso a terra, il corpo quasi curvo, immerso nel suo mondo, come io lo ero nel mio. Mi sono sentita sola. La familiare stanchezza delle gambe mi ha riportata al presente. Riprendo tranquilla la via del ritorno e nel frattempo si è fatto giorno.