martedì 10 settembre 2013

Il grigio

Il dolore è il grigio dell'arcobaleno, sembra un cielo d'inverno che non si tinge mai di azzurro e che non si ha voglia di guardare, ignorato come la malinconica matita scartata dal bambino nel suo astuccio di scuola. Il dolore si combina a volte col rosa e involontariamente per qualche istante si ride di sollievo e la lacrima d'argento che pende sulle ciglia brilla diventando una stella che vola in alto superando le coltri delle nubi e sfuggendo agli sguardi. Ma forse non tutti sanno che si può salire su una lunga scala e una volta in cima spingere via le nuvole e tuffare la testa nel turchese dell'atmosfera. Si può prendere tanto fiato scendere ancora e ricordare a tutti quanto azzurro è nascosto dietro quelle gelide nubi e di tenerlo a mente quando del grigio non se ne può davvero più. E se in una giornata tinta bianco e nero le nuvole sono tanto dense e metalliche e lo spirito si china sconsolato e non ce la fa a raggiungere il ceruleo allora si possono indossare delle scarpette fatate che conducono dove i colori scorrono vivaci su piste d'arcobaleno. E i piedi sono così veloci che tutto intorno si tinge di tutte le gradazioni dell'universo e sembra di fluttuare tra petali sgargianti. E così il grigio farà meno dispiacere perché è amico di tutti i colori del mondo che compongono la nostra pista incantata e quando lo si incontrerà nuovamente si ricorderanno tutte le sfumature a cui era accompagnato.  

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